Oltre alle vittime e al dolore per intere famiglie spezzate, sotto la neve di Rigopiano è stata sepolta, per
l’ennesima volta, anche la Giustizia. Una sentenza che arriva a tre anni e mezzo dall’inizio del processo (e meno male che si trattava di rito abbreviato!) con ancora una volta un unico capro espiatorio: il sindaco. Il Primo Cittadino di Farindola, di cui Rigopiano è una frazione, ha ricevuto la condanna maggiore, più di 2 anni.
Motivazioni? Non ha pulito rapidamente la strada dalla neve. Una nevicata storica, di dimensioni mai
viste, contro la quale avrebbe dovuto agire il Sindaco di un comune di 1.600 abitanti sparsi su un territorio di 45 chilometri quadrati (per fare un paragone, Sesto San Giovanni ha una estensione di 11 chilometri quadrati) e con solo due dipendenti comunali.
Non c’è da meravigliarsi, è solo l’ultimo caso di un sindaco condannato per colpe non direttamente sue in mezzo ad un mare di assoluzioni. Questa tendenza della nostra giustizia è effetto e causa di un clima che vige da oltre trent’anni, per cui è la politica ad essere ritenuta sempre responsabile. Il problema è che non si può invertire la rotta: le voci che hanno protestato, negli anni, lo hanno fatto invano.
Infatti, subito scatterebbe l’indignazione fomentata dall’asse Giudici-Media-politici forcaioli che impedisce a questo Paese di tornare ad essere un Paese civile con la scusa di difendere l’indipendenza della Magistratura. Ogni legge di civiltà viene travisata e letta come una “legge bavaglio”.
Qualche tempo fa, in una grande città del Nord Italia, successe che un uomo ammazzò una donna: l’assassino avrebbe dovuto essere in carcere, ma il Presidente del Tribunale non aveva trascritto la condanna. Un errore tecnico, dovuto – spiegò il giudice – alla scarsità di personale e alla mole di lavoro da svolgere.
Ora viene da chiedersi: perché questa attenuante non può valere anche per il Sindaco di Farindola? Immaginiamo che il Tribunale di una grande città del Nord Italia abbia molti più dipendenti di un Comune di un paesino abruzzese e che un Magistrato di così alto rango prenda uno stipendio ben più alto dei 400 € lordi al mese che prende il Primo Cittadino di un paesino, che magari fa il sindaco solo perché nessun altro voleva sacrificarsi al suo posto.
Quindi, la domanda è: perché un giovane volonteroso e pieno di entusiasmo per la politica dovrebbe intraprendere la carriera di assessore o di sindaco sapendo di avere una spada di Damocle sulla testa, perché prima o poi un giudice si potrebbe svegliare male ed aprire un fascicolo su di lui?



