Sfratto. Una parola molto brutta, bruttissima, che ha fatto tremare tante persone in questo difficile momento storico, ma che assume una connotazione ancor più negativa quando a ricevere un avviso di sfratto è la Croce Bianca, non un’azienda o un’impresa, ma un’Associazione senza scopo di lucro e a servizio delle persone bisognose. Infatti, a più di cinquant’anni dalla sua nascita, avvenuta il primo gennaio del 1963, la sezione di Cernusco sul Naviglio della Croce Bianca Milano – un punto di riferimento fondamentale non solo per la comunità cernuschese, ma anche per i comuni limitrofi – è stata costretta a cambiare casa. “Le cause di questo improvviso trasloco sono le mutate condizioni del mercato, che non hanno permesso di trovare un accordo con l’ospedale Uboldo”, ha dichiarato con grande tatto diplomatico Paolo Calzavacca, presidente della Croce Bianca di Cernusco, durante la conferenza stampa tenuta al Centro Cardinal Colombo. Una conferenza che ha visto, tra l’altro, anche l’intervento del ex Presidente della sezione della Croce Bianca di Cernusco, Daniela De Angelis, che ha esortato la stampa a muovere le coscienze dei cittadini, ricordando che l’Associazione ha sempre bisogno dell’aiuto dell’intera comunità, ancor più oggi che si è dovuta sobbarcare un impegno da 500mila € per acquistare la nuova sede (pur in periferia).
Dunque, dopo oltre mezzo secolo, dopo tutto il sudore versato dai molti volontari impegnati sul campo per aiutare il prossimo, gratuitamente e 24 ore su 24, la Croce Bianca di Cernusco si traferisce “in modo da continuare ad essere a fianco dei cittadini cernuschesi”, per usare le parole del presidente della Croce Bianca, Vincenzo Tresoldi, contento che la sezione rimanga entro i confini del Comune. “Dopo una serie di contrattazioni, abbiamo optato per un immobile situato in via Giordano Colombo. Questo è stato possibile grazie all’aiuto economico di altre sezioni milanesi, ai nostri risparmi e soprattutto grazie all’intervento di molti benefattori”. Fra tre mesi la nuova sede sarà operativa al 100%.
Non tutto il male viene per nuocere, però. “Il mancato accordo con l’ospedale riporterà l’Associazione al suo impegno originario di aiutare in tutto e per tutto i Cernuschesi. Prima, infatti, la Croce Bianca era obbligata ad avere delle macchine ferme per le esigenze dell’ospedale, tant’è che per alcune emergenze c’è stato bisogno di far intervenire i mezzi di altri Comuni”, ha spiegato Damiano Galbiati, socio dell’Associazione e direttore di Radio Cernusco Stereo, che ha trasmesso in diretta la conferenza stampa.
Questa situazione grottesca è stata causata, come spiegò lo scorso dicembre il Presidente Calzavacca al nostro giornale dal fatto che “un altro soggetto, non volontario, si è aggiudicato il bando per trasporti sanitari per conto dell’ospedale di Cernusco. Croce Bianca ha un’esperienza lunga più di cinquant’anni con un servizio rivolto agli ammalati che unisce alla capacità pratica il cuore del Volontariato. Tutto questo ora non basta, o peggio, pare non conti più di tanto nelle scelte delle gare d’appalto, giocate unicamente al massimo ribasso economico”.
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