martedì, Dicembre 2, 2025

Acceso dibattito politico e immenso clamore mediatico. Il decreto “SalvaMilano” prima sponsorizzato in modo bypartisan poi affossato. Giletti addirittura manda in prime time la “Nuova Tangentopoli” con ospite Antonio Di Pietro che invita a non fare processi sommari (!) e spiega che se la prova della corruzione è una consulenza fatturata alla luce del sole è più difficile da perseguire.

Tutti parlano di tecnici comunali, di Commissione Paesaggio, di SCIA, di rigenerazione urbana… Pochi parlano delle vittime collaterali, le 1.625 famiglie che hanno comprato casa sulla carta ma, con il cantiere sequestrato, non possono riavere i soldi, non hanno liquidità per comprarne un’altra e non hanno polizze per tutelarsi. Hanno già versato gli acconti: per farlo si sono indebitati con le banche o hanno venduto gli immobili dove vivono. Alcuni hanno il contratto di affitto in scadenza, altri hanno pianificato il cambio di scuola ai figli immaginando un trasferimento veloce. E oltre al danno, la beffa: se passano più di 18 mesi, perdono anche le detrazioni fiscali “Prima Casa”.

Come uscirne? Secondo Giletti e Di Pietro una via potrebbe essere che il Comune si presenti in Tribunale e faccia da garante con una fideiussione “Salvafamiglie”.

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