martedì, Novembre 25, 2025
L’ampliamento della Contship spacca la Martesana

Per ora nessuna novità dopo l’evento tenutosi il 9 ottobre a Melzo organizzato da ACLI e Cittadinanza Attiva su quello che in Martesana è considerato il tema del momento, che sta facendo discutere e dividendo i quattro comuni che fanno parte della cosiddetta “Zona logistica semplificata”, collegata al retroporto di Genova: Pioltello, Segrate, Vignate e Melzo. Gli esponenti delle Amministrazioni interessate erano presenti al convegno (tranne il Sindaco di Segrate che ha inviato un testo scritto) insieme al Sindaco di Liscate, Lorenzo Fucci (il paese sarebbe interessato in quanto confinante con l’area di ampliamento) e al Consigliere di Città Metropolitana Marco Griguolo, che detiene le deleghe a Mobilità e Trasporti.

I numeri della proposta di ampliamento che la multinazionale della logistica Contship ha presentato ai Sindaci della Zls e alla Regione sono rilevanti: 300mila mq di deposito container, 60mila mq di ampliamento di sede e scalo ferroviario, 330mila mq di mitigazioni ambientali.

Ma torniamo al convegno di Palazzo Trivulzio a Melzo dal titolo “Decreto Genova e Zone Logistiche Semplificate”. Abbia-mo chiesto un commento a Enrico Prina, di Cittadinanza Attiva: “Nella nostra introduzione, come associazione, abbiamo ribadito che questo è un tema che noi stiamo affrontando da sei anni e che purtroppo la nostra proposta di un patto di consultazione tra 11 Sindaci per una buona logistica in Martesana che abbiamo lanciato nel 2022 (e rilanciato nel 2025) non ha avuto seguito.

Il tema della serata è importante perché il Decreto Genova ha istituito la zona logistica semplificata che comporta delle agevolazioni dal punto di vista burocratico e fiscale per le aziende logistiche che si insediano nei comuni che ne fanno parte. Inoltre i  Sindaci della ZLS hanno diritto a sedersi al tavolo del comitato di indirizzo, non solo come uditori, ma come interlocutori. Per quanto riguarda le ZLS, ci sono essenzialmente due posizioni: i Comuni di Pioltello e Segrate hanno formalizzato la loro richiesta di uscita dalla Zona perché, siccome sul loro territorio ci sono già tante attività logistiche, non vogliono ulteriormente appesantirlo con altri insediamenti e preferiscono coltivare altri tipi di idee come l’insediamento residenziale e quello produttivo. Su posizioni più attendiste Melzo e Vignate.
Tutti i Sindaci sono però concordi su alcuni punti: che è necessario fare rete perché da soli non si va da nessuna parte e che sicuramente le ZLS porteranno sul territorio (e già lo stanno facendo) ad un incremento notevole del traffico pesante.

Marco Griguolo, che è intervenuto a nome di Città Metropolitana, ha riconosciuto che fino ad oggi c’è stato una sorta di ‘fai da te’ senza una regia reale sugli insediamenti. Il Consigliere ha candidato Città Metropolitana a coordinare i Sindaci: in sostanza, potrebbe avere un ruolo di mediatrice tra le istanze dei cittadini della Martesana e gli interessi degli operatori privati della logistica per arrivare ad una sintesi nel solco di uno sviluppo davvero sostenibile. Al di là di questo possibile ruolo, Città Metropolitana ha comunque confermato che rimarrà nella cabina di regia della ZLS come interlocutore”.

Restano dei nodi molto pressanti per il futuro: “Innanzitutto è necessario monitorare come si evolveranno le ZLS – continua Prina – . Non è scontato che le richieste di uscire inoltrate da Segrate e Pioltello vengano accolte perché la legge prevede la possibilità per i comuni che ne sono fuori di entrare ma non la possibilità per i comuni che sono dentro di uscire.
Dal canto nostro abbiamo ribadito due cose: riteniamo che il tema della logistica per troppo tempo sia rimasto sotto traccia  e deve essere riportato all’attenzione delle istituzioni. In primis, nei Consigli Comunali, che devono farsi carico di dare una informazione trasparente ai cittadini sull’impatto che la logistica sta avendo o avrà in merito agli insediamenti futuri.
Ci fa piacere che ogni sindaco abbia riconosciuto che occorre fare rete e ribadiamo che, al di là di quelli che sono i tavoli istituzionali superiori, il ‘patto di consultazione tra i sindaci per una buona logistica’ sia un buon metodo per evitare quello che fino ad oggi è avvenuto: uno sviluppo disordinato e ‘fai da te’ della logistica”.

In vista degli sviluppi futuri, cerchiamo ora di capire meglio le posizioni dei comuni: da un lato Melzo e Vignate (i comuni direttamente interessati dall’ampliamento) possibilisti e pronti a trattare una volta pubblicato il progetto definitivo; dall’altro lato Pioltello, Segrate e Liscate contrari. Questi ultimi tre comuni non avranno guadagni in termini di opere accessorie o mitigazioni ambientali e temono che l’ampliamento possa significare solo aumento di traffico e inquinamento.
In realtà questa preoccupazione dovrebbe riguardare maggiormente Li- scate il cui territorio è vicinissimo all’azienda e la strada che dalla Teem porta alla Contship Sogemar – che verrebbe quindi utilizzata dai camion per portare via i container appena scaricati dal treno – passa proprio dal territorio liscatese.

Va detto poi che il voto dei Consigli Comunali di Pioltello e Segrate che hanno  chiesto a Regione Lombardia di farli uscire dalla ZLS è più un atto demagogico che concreto, in quanto la parola finale spetta a Regione e Governo che, con un semplice decreto, potrebbe bypassare la volontà dei Comuni, quindi anche il voto dei Consigli Comunali, a fronte di un “interesse nazionale”. Insomma, Pioltello e Segrate potrebbero subire il danno e la beffa.

La posizione di Segrate e Pioltello sembra strumentale anche per un altro motivo: se si amplia lo scalo ferroviario e i container possono arrivare direttamente in azienda, vorrebbe dire che aumenterebbero le merci fatte viaggiare su rotaia e non su gomma, con relativo decongestionamento di Cassanese e Rivoltana. Anche perché i camion, una volta caricati i container in Contship, probabilmente imboccherebbero  la Teem – senza quindi tornare verso Pioltello e Segrate – per poi raggiungere in fretta le principali arterie autostradali.
Chiaro anche il motivo della posizione attendista di Melzo e Vignate: i due Comuni non vogliono assumere una posizione barricadera che poi potrebbe rivelarsi controproducente in fase di trattativa. Melzo è il comune dove la Contship ha la sua sede in via Primo Maggio (e quindi incassa importanti risorse in termini fiscali oltre ai benefici in ambito occupazionale e di indotto), mentre Vigna-te, essendo interessato dal- l’ampliamento, incasserebbe importanti opere di compensazione.

L’ampliamento dello scalo intermodale permetterebbe di fare arrivare i treni direttamente nel cortile, senza le difficoltà odierne: mancando il cosiddetto ultimo miglio, i convogli merci vengono spezzati  in due per scaricare e i container vengono poi posizionati sui camion per entrare in Contship. Certo, è una questione da valutare con attenzione: si tratta di 63 ettari del Parco Agricolo Sud Milano tra deposito container, scalo ferroviario e compensazioni. Le posizioni degli Amministratori durante il Convegno hanno ricalcato quelle delle scorse settimane: Saimon Gaiotto (Vicesindaco di Pioltello) ha sottolineato che questa forma di logistica non è la scelta giusta e che i Sindaci devono prendere in fretta una posizione; Paolo Micheli (Sindaco di Segrate) nel testo scritto ha ricordato che se la ZLS moltiplica tir e capannoni allora è un boomerang. Antonio Fusè (Sindaco di Melzo) ha ricordato che le criticità sono tante, ma anche le opportunità: per questo è importante il tavolo tecnico. Diego Boscaro (Sindaco di Vigna- te) ha rimarcato che è doveroso restare al tavolo delle trattative per non perdere le occasioni che si potrebbero creare, anche perché ad oggi si sono viste solo bozze di progetto.     

0 Commenti

Lascia un commento

Leggi Metropolis
Novembre 2025

Seguici:

INSTAGRAM