Molti europarlamentari e componenti della Commissione Europea partecipano oggi all’incontro dal titolo “Cooperative: forza motrice per la competitività e la coesione sociale in Europa”, organizzato da Legacoop a Bruxelles. Raffaele Fitto, Pina Picierno, Giorgio Gori, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Carlo Fidanza e altri parlamentari e ospiti internazionali hanno accolto l’invito. Incontrano le esperienze dei cooperatori italiani, impegnati in diversi settori economici.
Tra di loro anche Pierpaolo Forello, presidente di UniAbita, la più grande cooperativa italiana di abitanti con 18mila soci. “Portare a questo tavolo la nostra esperienza centenaria per le politiche dell’abitare significa sensibilizzare l’istituzione europea dell’importanza del social housing nelle attuali condizioni di un mercato sempre più complesso e difficile per i lavoratori di tutto il continente”, afferma Forello.
“Oggi – continua Forello – raccontiamo di come riusciamo a dare casa alle famiglie nel contesto italiano, nella totale assenza di un piano del governo per la casa. E in un contesto come quello del milanese, che vive negli ultimi anni una forte spinta speculativa del mattone. Siamo tuttavia contenti che si torni a parlare di affitti calmierati e proprietà indivisa, concetti che sembravano fuori moda ma che ora guidano le linee principali del piano-casa ideato dal comune di Milano”.
Un progetto, quello di Palazzo Marino, che mira a coinvolgere cooperative e operatori come protagonisti della realizzazione di 10mila nuovi appartamenti in dieci anni, con una parte rilevante di proprietà indivisa, ovvero affitti perpetui a prezzi sostenibili per le fasce reddituali medio-basse.
“La partecipazione delle cooperative come la nostra al piano del comune è legato ad alcune condizioni che vanno approfondite proprio per consentirne la piena riuscita. Chiediamo che si apra subito un confronto che abbia come tema la sostenibilità finanziaria del Piano, il rapporto con gli istituti di credito e, non ultimo, l’istituzione di garanzie a fondo perduto da parte del comune verso le cooperative”, conclude Forello.