Mi ricordo che era una notte gelida ma limpida. La mezzanotte era passata da un bel po’, ma non riuscivo a staccarmi dal computer, bisognava curare ogni minimo dettaglio: il giorno dopo, il 27 gennaio 2015, sarebbe andato in stampa il primo numero di ‘Metropolis’.
Guardavo fuori dalla finestra: non c’era un filo di nebbia e la luna rischiarava il buio della notte. Anche per noi non c’era nebbia, sapevamo quello che volevamo fare. Lo avevamo deciso già a settembre, quando avevamo capito che per ‘Il Pun-to’ ormai non ci sarebbe stato futuro. Era una rivincita, uno scatto di orgoglio e di ribellione verso un finale che non avevamo scelto, che ci era stato imposto. Non poteva finire così. Non doveva.
Certo, ci voleva una squadra: ma non ci fu bisogno di convincere nessuno, quasi tutti i giornalisti de ‘Il Punto’ risposero: “Presente!”. Certo, ci volevano gli in- vestitori: ma in un mese portammo a casa la copertura sufficiente per il primo anno di attività.
Dicembre fu il mese della burocrazia: il notaio, le marche da bollo, le code in Posta, le registrazioni in Camera di Commercio e in Tribunale a Monza… Poi, come regalo di Natale, mandammo una mail ai contatti: “Tra un mese partiamo con un nuovo giornale”. Reazioni miste di curiosità e scetticismo. E dopo l’Epifania, finalmente, iniziammo a pensare ai contenuti…
Fissai per un’ultima volta la luna. Alle due di notte ciascuno di noi deve lottare con i suoi fantasmi. Si fecero strada i dubbi: quanto avremmo resistito dopo il primo anno? Gli investitori avrebbero capito la convenienza di avere un unico giornale metropolitano? E i lettori avrebbero accettato di avere sulla stessa edizione le notizie di Bussero e di Cinisello Balsamo? Il giorno dopo, quando le rotative sarebbero partite, non avremmo più potuto tornare indietro…



